I giorni del fuoco e la Fòcara di Novoli: devozione e tradizione per un rito che affascina grandi e piccini

È la festa a prova di devozione per eccellenza.

Bisogna sfidare il freddo: solitamente le giornate più rigide del mite inverno salentino sono sempre coincise con la festa di Sant’Antonio (anche se i cambiamenti climatici sembrano voler sgretolare anche questa certezza);

esercitare la pazienza (da bambina ricordo le lunghe attese – che forse mi sembravano ancora più lunghe per il freddo che sentivo – per assistere da un buon punto di osservazione, che sceglieva papà, all’accensione del falò); 

affrontare una vera e propria prova fisica, raggiungere la piazza è un po’ come fare la marcia olimpica: una lunga distanza da percorrere (da dove si ha la fortuna di parcheggiare) provando a essere più veloci degli altri ma senza correre, un po’ per accaparrarsi i posti migliori e un po’ per vincere il freddo di cui sopra. Si perché la Fòcara di Novoli attrae pellegrini, devoti, curiosi da TUTTA la regione e anche un numero sempre crescente di turisti, che non scelgono il Salento solo (ormai) per le sue meravigliose spiagge.

Ma poi ogni sforzo puntualmente viene ripagato da uno spettacolo che affascina e stupisce.

Simbolo dello Spirito Santo, il fuoco rappresenta la forza misteriosa che scalda, illumina e purifica. Ed è attraverso il fuoco e la benedizione degli animali che si festeggia in tutta Italia, da Nord a Sud, Sant’Antonio Abate.

Ma è a Novoli, nel Nord Salento, che brucia il falò più grande del Mediterraneo: la Fòcara, appunto, una pira alta 25 metri e con un diametro di 20. Esattamente un mese prima, il 17 dicembre, con la pota delle vigne e la raccolta delle oltre 80mila fascine che verranno utilizzate, inizia la costruzione della Fòcara: si accatastano con tecniche tramandate gelosamente di generazione in generazione, con il coinvolgimento di tutta la comunità.

Sant’Antonio Abate è uno dei più famosi eremiti della storia della Chiesa. Nato in Egitto, intorno al 250, a vent’anni abbandonò ogni cosa per vivere da anacoreta, morendo poi da ultracentenario nel 356.  Nel 561 venne scoperto il suo sepolcro e le reliquie cominciarono a viaggiare da Alessandria a Costantinopoli, fino in Francia a Motte-Saint-Didier, attuale Saint Antoine l’Abbaye, vicino alla città di Vienne, dove fu costruita una chiesa in suo onore.  Qui venivano a venerare le sacre reliquie i numerosissimi malati di “ergotismo canceroso” (avvelenamento da un fungo contenuto nella segale) chiamato “ignis sacer” proprio per il bruciore che provocava.  Con il grasso di maiale si curava questa malattia che ben presto venne chiamata “il male di Sant’ Antonio” e poi “fuoco di Sant’Antonio”, nome utilizzato anche per  l’herpes zoster, che non era fatale come l’ergotismo ma aveva in comune alcuni sintomi. L’ergotismo procurava, però, anche terribili allucinazioni che hanno portato a mettere in relazione la  malattia con immaginarie forze demoniache o soprannaturali, non essendone conosciuta la causa.

La tentazione di Sant’Antonio, Paul Cezanne – Musée d’Orsay di Parigi.

L’abbondante ricorso al grasso dei maiali, portò ben presto ad associare questo animale all’eremita egiziano, tanto che venne appunto considerato il santo patrono dei maiali e quindi di tutti gli animali domestici e da stalla. Per questo i festeggiamenti prevedono sempre la benedizione degli animali. Il fuoco, invece, legato al suo culto deve probabilmente la sua origine ai racconti che si tramandarono nel tempo secondo cui il Santo si recava all’inferno per strappare al demonio le anime dei peccatori.

Da sempre nel Salento la festa di Sant’Antonio abate è legata alla città di Novoli, anche se un po’ in tutti i comuni è diffusa la tradizione di accendere dei (piccoli) falò per celebrare il santo.

L’accensione della Fòcara è un vero e proprio rito, che si ripete ogni anno la sera del 16 gennaio, ma la Fòcara è divenuto l’evento invernale di maggiore richiamo in Puglia: un mix di folklore e religiosità popolare, di musica, arte, spettacolo ed enogastronomia. Il programma del 16 gennaio prevede da tradizione nel primo pomeriggio la benedizione degli animali e la processione con il simulacro del santo per le vie del paese che culminerà in serata con l’accensione della Fòcara.

Tutte le info e gli eventi sul sito ufficiale della Fòcara (da cui sono tratte le foto della focara)

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