Napoleone e l’ultimo viaggio a Sant’Elena

Che cosa si prova sapendo di essere incamminati su una strada che si sgretola appena dopo il nostro passaggio? Io me lo sono chiesta almeno mille volte, ad esempio cercando di sintonizzarmi sui pensieri di persone affette da malattie incurabili (ed apprezzando il loro infinito coraggio), anche se poi mi sovviene che in fondo questo tipo di esperienza ha un  nome ben preciso, e non risparmia nessuno:  vita.

Per l’uomo di cui parliamo, però, la fine arrivò ancor prima della Fine, spedito come fu a trascorrere gli ultimi anni che gli restavano su uno sputo di terra in mezzo alle onde dell’oceano, impossibilitato a muoversi o a fuggire  (e penso che solo per questo io sarei morta anzitempo di talassofobia, anche se poi in realtà amo il mare, o di claustrofobia).

E però quest’uomo mise a ferro e fuoco l’Europa: “… scoppiò da Scilla al Tanai, dall’uno all’altro mar”.  Fu vera gloria? Domanda che oggi, con tutto il rispetto per Manzoni, suona retorica, se è vero – come è vero – che siamo qui a discutere di lui e delle sue ultime ore da uomo libero (più o meno: diciamo non ancora in esilio) a distanza di quasi due secoli dalla sua morte, in quel 5 maggio 1821 anch’esso passato alla storia grazie alla forza evocativa di due sillabe come proiettili: “Ei fu”.

Napoleone, insomma, e con lui lo scrittore e giornalista Roberto Pazzi e la sua ultima fatica storico-letteraria, “Verso Sant’Elena”, che Ros ed io avremo il piacere di presentare il 10 aprile a Lecce, alle 18.30, presso l’aula conferenze dell’Antico Seminario di Piazza del Duomo a Lecce, e il giorno dopo (11 aprile alle 17.30) a Vaste di Poggiardo, presso il Casino De Viti, nell’ambito della rassegna “PoggiardoIncontra” organizzata dalla locale Pro Loco.

Il libro, che apre il ciclo di incontri organizzati nel Salento da “Libri di Acqua”, rassegna letteraria ideata da Vera Slepoj, apre un focus sull’imperatore costretto all’esilio: prigioniero degli Inglesi, sulla nave in rotta per Sant’Elena, minuscola isola sperduta nell’Atlantico, al largo (ma molto al largo) delle coste dell’Angola. Nella noia, e nella tensione di un viaggio che sa senza ritorno, pur sperando in un ennesimo colpo di scena (come quello che lo aveva portato a sfuggire ai tormenti dell’Isola d’Elba),  Napoleone incontra i fantasmi della sua vita unica e irripetibile: dalla seconda moglie Maria Luisa d’Austria a Metternich, dallo zar Alessandro a maman Letizia Ramolino, dall’amatissima sorella Paolina Borghese a papa Pio VII, una legione di ombre illustri si presenta alla porta della sua cabina nell’ultima notte di viaggio, un attimo prima che Sant’Elena si affacci al suo sguardo con il suo carico di solitudine e oblio. Ma nessuno come il suo amato personaggio letterario Eugénie (perché in realtà Napoleone, in gioventù, aveva sperato di diventare uno scrittore) riuscirà a comunicare all’Aquila caduta un residuo di speranza e di amore sincero.

Insomma, se vi piacciono gli argomenti seri ma non noiosi, la Storia che si fa teatro vivo e palpitante, i libri che meritano di essere letti, “Verso Sant’Elena” vi aspetta. E noi pure ❣️

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