Lo yoga ormonale di Carla Nataloni, un toccasana per tutto. Un giorno anche per me (forse)

Ho poche certezze nella vita, ma di una cosa sono sicura: lo yoga fa bene, eccome. L’ho praticato per un annetto, con un maestro troppo fantastico per essere vero (infatti se lo sono subito accaparrato in Australia 😄😄😄), e ho assistito a veri e propri miracoli sulla mia pelle: arrivare ad una lezione con la lingua tra i denti e la tachicardia, per esempio, ed uscirne dopo un’ora e mezza fresca, serena e inamidata come una scolaretta al primo giorno di studio.

Non faccio quindi nessuna fatica a credere a Carla Nataloni, salentina brindisina che vive a La Spezia da qualche anno, quando mi decanta le bellezze dello yoga ormonale, che a quanto pare ti cambia appunto i connotati fisici e mentali (ma io, naturalmente, vivo in un delirio perenne e non ho ancora avuto modo di provarlo; ogni volta che Carla me lo propone c’è qualcosa di mezzo che non posso rinviare. Ma io sono tosta, e prima o poi ci riuscirò, a farmi un corso con lei, altroché 😎)

Carla, appunto, è un’insegnante di yoga alle prese con lo yoga fin dal 1993, da quando – appena laureata – è andata per la prima volta in India, alla ricerca di una pratica cui l’aveva introdotta sua nonna. “Da quel momento in poi sono tornata in India tutte le volte che ho potuto, per conoscere i maestri e apprendere i diversi insegnamenti”, racconta nel suo sito http://www.carlanataloni.com; nel 2002, infatti, l’incontro con il maestro Mansoor e la decisione di lasciare definitivamente il marketing, sua occupazione in Francia per il gruppo di moda MaxMara, allo scopo di praticare lo yoga regolarmente e seguire corsi e ritiri di meditazione Vipasana.

Nello stesso anno Carla ha frequentato il corso per insegnanti di Yoga (TTC) a Sivananda KutirNetala Himalayas, in India, e si è dedicata fin da subito all’insegnamento. Da allora ha continuato a seguire corsi delle varie discipline della cultura e tradizione indiana per allargare l’orizzonte della sua conoscenza ed esperienza e per approfondire anche gli aspetti salutistici dell’alimentazione ayurvedica, operando anche in centri antiviolenza e poi con i bambini.

Nel 2016 il suo incontro con l’Hormone Yoga Therapy, metodo creato dalla psicologa e yogini brasiliana Dinah Rodrigues associando specifiche posizioni yoga a esercizi di respirazione e rilassamento profondo. Una tecnica che in quasi 30 anni di applicazione ha prodotto su migliaia di allievi risultati apprezzabili, comparati in uno studio pubblicato sul “Journal of Vascular Medicine & Surgery” dal quale si evince che la HYT, se praticata regolarmente, aumenta i livelli di alcuni ormoni che diminuiscono con gli anni, contribuendo a contrastare anche malattie come l’ipotiroidismo e il diabete.

“Lo yoga, scienza perfezionata dagli antichi veggenti indiani, non appartiene soltanto all’India ma all’umanità intera. E’ una scienza esatta. Un sistema pratico, perfetto, di cultura del sé”,

diceva uno dei maestri di Carla, Swami Sivananda, e per quel poco che ho praticato posso confermarlo: è davvero così.  Nel caso del “suo” yoga – quello ormonale, appunto – a trarre beneficio dalla pratica sono tutte le donne che, per ragioni fisiologiche o di esaurimento e affaticamento, o in stato di pre- e post- menopausa, hanno bisogno di ritrovare il proprio equilibrio ormonale. E siccome questa disciplina risveglia la funzionalità delle ghiandole (tiroide, ovaie e ipofisi), è consigliata per combattere l’infertilità, le cisti ovariche, la sindrome premestruale, gli squilibri della tiroide: lo yoga ormonale previene infatti le malattie causate da un basso livello ormonale, come l’osteoporosi o i problemi cardiovascolari, e –  inizialmente pensato per le donne –  è stato in seguito adattato anche alle esigenze e alla fisiologia degli uomini, nei quali elimina tutti i sintomi dovuti a un basso livello di testosterone (stanchezza, diminuzione della libido, disfunzioni erettili e via dicendo).

Lo yoga ormonale è tra l’altro indicato per imparare a gestire lo stress attraverso esercizi rilassanti basati sulla concentrazione e sulla respirazione (pranayama); ma c’è una sequenza anche per chi è affetto da diabete, tratta da una combinazione di posizioni yoga, respirazione, esercizi energetici e yoga Nidra. Tutte le asana sono accompagnate da pranayama specifici per massaggiare le ghiandole surrenali, il pancreas, la milza e il fegato; grazie a tali stimolazioni, peraltro, è possibile agire sul processo glicemico e migliorarlo.

“La felicità più grande”, dice infatti Carla,  “la raggiungo quando riesco a portare allo yoga persone travolte dalla quotidianità trasfor mandole in praticanti costanti”.

Insomma, che aspettate a provarlo? A breve (spero) arriverò anche io a testarne i benefici. Prima o poi ce la farò:  Dinah Rodrigues, “inventrice” dello yoga ormonale,  ha oggi 90 anni, ma ne dimostra 20 di meno e continua a insegnare e viaggiare…  C’è tempo, no?

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