Voi che cosa vedete in quest’immagine :0 :0 :0?
Io, che credo negli angeli e che ho scattato questa foto il 29 settembre scorso all’uscita da Monte Sant’Angelo, dove ero stata per la festa di San Michele Arcangelo – insomma, di che entusiasmare persino Jung, che con le sincronicità aveva già una certa dimestichezza – ci vedo esattamente questo: un angelo con la spada.
Il che corrisponde con sconcertante precisione all’iconografia ufficiale di San Michele Arcangelo, Principe delle Milizie Celesti. Sempre raffigurato con spada e bilancia, perché tra le sue attribuzioni c’è anche quella di pesatore delle anime (nonché di guaritore).
Sono troppo romantica? Potrebbe anche essere. Infatti qualcuno chiama questo tipo di visione “Pareidolìa”: quell’inclinazione del nostro cervello ad intravedere figure note laddove invece ci sarebbe in gioco solo il caso.
Il nostro amico regista Carlo Toma, per esempio, si è inventato al riguardo una mostra di grande successo – nella Torre Matta di Otranto – che ha registrato oltre 35mila visitatori in pochi mesi.
Ed adesso è pronto a bissare quel successo con la seconda edizione del concorso “Pareidolìa: guardare oltre ciò che appare. Una magia per tutti”, organizzato in collaborazione con Il Veliero Parlante e Coldiretti e dedicato alle scuole primarie, secondarie e dell’infanzia pugliesi, che dovranno misurarsi con la pareidolìa, la tendenza istintiva a riconoscere forme familiari in immagini disordinate e casuali.

Una delle opere in mostra a Otranto: un tronco di ulivo che sembra una maschera veneziana
Classico esempio del fenomeno di cui sopra, la visione di animali o volti umani nelle nuvole o nei profili delle montagne o, come nel caso della mostra di Toma, negli ulivi secolari della Puglia, sui cui tronchi lo scorrere del tempo e le intemperie hanno disegnato forme che richiamano spesso altre immagini: una tartaruga, un riccio, una civetta o il viso di un anziano.
L’obiettivo del concorso, infatti, è di valorizzare le doti percettive dei ragazzi, sviluppare la loro fantasia, alimentare il loro amore per la natura e, al contempo, la loro capacità di giudicare andando oltre le apparenze attraverso un itinerario didattico, costruito intorno agli scatti fotografici di Toma, che diventano momento di riflessione, con l’aiuto del regista, sul tema della percezione illusoria. L’autore presenterà infatti il progetto nelle scuole ricorrendo ad un espediente ludico, con l’obiettivo didattico di sollecitare la curiosità, la fantasia e la creatività nei ragazzi, stimolandoli ad andare sempre “oltre ciò che appare”.
Utilizzando la percezione illusoria della pareidolìa, dunque, i partecipanti, attraverso gli scatti fotografici e i relativi disegni, dovranno interpretare le bizzarre ed enigmatiche figure “nascoste” nella corteccia degli ulivi, ma anche nelle nuvole, nelle rocce e negli scogli che affiorano dal mare, nelle macchie di umido sui muri, nelle venature del marmo del pavimento e così via.

Per partecipare al concorso, ogni scuola dovrà organizzare laboratori per la realizzazione delle tavole grafico-pittoriche e per produrre testi (narrativa breve o poesia) e brani musicali inerenti al tema. Le opere più interessanti verranno esposte alle Manifatture Knos di Lecce dall’11 al 18 maggio 2019; durante la settimana di esposizione una apposita giuria selezionerà, oltre ai migliori lavori, anche 2 disegni per ogni istituto che riprodurranno artisticamente una foto del regista, 2 eventuali foto/disegno realizzati dai partecipanti, 2 lavori tra narrativa/poesia e 2 brani musicali che andranno a costituire la collettanea fotografica del catalogo finale e della relativa mostra.
Premi in palio: 1000, 600 e 300 euro per primo, secondo e terzo classificato della scuola secondaria; 500, 300 e 200 per i primi tre classificati della scuola primaria; 300, 200 e 100 euro per la scuola dell’infanzia (per partecipare al concorso c’è tempo fino al 31 gennaio 2019; i lavori vanno inviati entro il 16 aprile 2019.
Info e regolamento La Pareidolia di Carlo Toma
contatti: carlotomaedizioni@gmail.com; 3356219190
Cari studenti, cosa aspettate a mettere in campo tutta la vostra Pareidolìa?