Sguardi, al Must di Lecce la personale di Omar Galliani

Si vive di sguardi. Di occhi posati altrove, per indagare ciò che accade nel proprio e altrui universo. Dal 14 settembre al 19 ottobre il Must di Lecce, ospita la bellissima esposizione personale “Sguardi” di Omar Galliani (inaugurazione con il maestro sabato alle ore 18.30), artista emiliano celebre per i suoi ritratti, nei quali recupera l’antica tradizione del disegno, attualizzandola con tecniche e sguardo contemporanei.

Il percorso espositivo, a cura di Giuseppe Benvenuto e Walter Pennetta, comprende venti opere su tavola realizzate dagli anni Novanta ad oggi. La mostra di Omar Galliani, si legge nel comunicato, nasce da un desiderio antico, quanto contemporaneo, se consideriamo parole quali: introspezione, osservazione, esplorazione, profondità, vanità, estetica, fisiognomica, bellezza.

Le opere nascono da un segno unico ed esemplare; un disegno che ha origine nella tradizione della storia dell’arte italiana e si reincarna oggi nella contemporaneità. In queste opere il solo uso della matita o del pastello su tavola indaga e cerca, tra palpebre e occhi, quell’istante in cui si cela un mistero o un invito ad un dialogo serrato fra voi e il soggetto disegnato, osservato. Il cielo, le stelle e le costellazioni occupano spesso lo spazio che aleggia attorno ai soggetti che posano silenziosi o mossi in queste tavole che appartengono ad un ciclo di opere di grande formato già esposte in diversi musei della Cina e in Europa.

«Galliani ventenne – ricorda il critico d’arte Flavio Caroli – era perso principalmente in due ambizioni. In una ricerca di magia, di seduzione, di fascino che è l’ossessione primaria di ogni grande artista, in qualsiasi tempo, sia egli tragico (Caravaggio), classico (Ingres) o fondamentalmente realista (Degas). Tutto cambia e tutto corre, ma non c’è grande artista quando non ci sia ricerca di Bellezza; di qualche forma di Bellezza. La seconda ossessione di Galliani era infatti la qualità esecutiva, proprio tecnica nel senso antichissimo del termine, della pittura e dei suoi misteri: cosa non facile in un tempo in cui i balbettii e la cattiva pittura parvero la chiave della modernità. Galliani otteneva risultati straordinari grazie ai miracoli realizzativi di una matita forse veramente fra le più dotate del secondo dopoguerra. Nei trenta e più anni che ci separano da quei giorni, il miracolo non ha fatto che approfondirsi».

Per Galliani, l’opera è, in modo prioritario, disegno: dalla dimensione fisica del tracciare (di esercizio muscolare protratto fino allo stremo), del coprire di segni una superficie al suo essere fenomeno articolato, fluttuante, vivente, animato da una propria biologia memoriale che ne determina l’esistenza e in cui si compenetrano mirabilmente e dialogano mondi di tenebra e luce».

Personale a cura de “La Contemporanea Galleria d’Arte di Foggia (Viale Michelangelo, 65 – Foggia) . La mostra sarà visitabile tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00

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